Passo che sprofonda nella terra ghiacciata dal sangue altrui,
nessun rumore, nessun suono,
solo voci nella mia mente che offuscano lo sguardo.
Corpi caldi a terra che hanno gridato al lamento,
corpi esanimi.
Sono solo, nella mia paura.
Le mie mani piangono sudore,
la mia faccia ha perso colore,
gli occhi blindati ai ricordi.
Non voglio stare qui, questo inferno è troppo caldo,
troppo caldo per le mie grida.
Una profonda fiamma sale fino alla gola,
una fiamma che buca ogni pensiero.
Niente speranze per me, niente ricordi per me.
Alzo le braccia ed attendo il proiettile della morte.