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La notte del lupo

 È piovuto tanto
 e nei fossi,
nell'erba,
la terra  grassa
 è mangiata
ed espulsa
da scuri vermi
tondi ed unti.
 
Quanti.
 
Essi non sanno
dove è l'inizio
dove è la fine
e si contorcono esibendo
l'inermità virtuosa
a tutti quei polli
 irriverenti e mondani,
(tanti!),
che li ghermiscono
a  grappoli
in grande festa.
 
Siede intanto
con gli occhi lontani
il lupo magro, teso
nell'imbarazzata attesa,
di poter intervenire.
Che questa  baldoria
 finisca.
 

 

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3 commenti:

  • giovanni crisostomo il 12/09/2010 23:10
    Hai trattato con mano sapiente e una buona vena ironica un avvenimento campestre che può apparire banale, ma che invece fa riflettere sull'eterna lotta tra prede e predatori. Complimenti vivissimi.
  • Anonimo il 12/09/2010 22:06
    ok... questa m'è piaciuta...
    almeno è un po' doiversa dalle solite!
    (non ne posso più di cuore, fiore, amore...)
  • Anonimo il 12/09/2010 19:00
    Scrivi molto bene!
    Davvero apprezzata!


    A. R. G

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