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Un acerbo germoglio

Tra i vicoli del tempo
una sera lo incontrai.
Muti, inconsapevoli
noi tasselli del destino
fato crudele che lambì i nostri cuori.
Ma arrivò il gelo, improvviso
che soffocò l'acerbo germoglio.
Tutt'intorno solo vuoto
mentre la pioggia scavò un altro solco
sulle gote assuefatte.
Niente restò, di quell'attimo eterno.
Tra le mani strinsi soltanto
un cuore lacerato.

 

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9 commenti:

  • Roberto Tommasi il 04/05/2011 20:42
    Te lo auguro di cuore, ciao e buona serata!
  • Antonella Camerlingo il 04/05/2011 20:34
    infatti è da un po' di tempo, se ci hai fatto caso, che non ho più scritto... mi auguro di ritrovare l'ispirazione nella gioia da oggi in poi, non più nel dolore... un bacio e grazie
  • Roberto Tommasi il 04/05/2011 20:26
    Meno male, anche se a volte sono proprio i momenti tristi ad ispirare tante poesie...
  • Antonella Camerlingo il 04/05/2011 20:20
    si si Roberto... molto triste.. ma erano altri tempi per fortuna
  • Roberto Tommasi il 04/05/2011 20:18
    Bella anche se molto triste...
  • Adamo Musella il 25/10/2010 21:42
    Il tempo saprà dire e solo allora il freddo non ci farà più paura. Cara Antonella la tua è poesia di rara bellezza. un bacio.
  • Giacomo Scimonelli il 10/10/2010 15:57
    bei versi... piaciuta
  • Antonella Camerlingo il 04/10/2010 21:56
    Ciao Salvatore, gentilissimo come sempre... grazie
  • Anonimo il 04/10/2010 20:55
    una bella poesia.
    molto apprezzata e condivisa...

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