Nessuna fretta
Nessun affanno
Nessun faro da raggiungere
Per mettersi in salvo dalle mareggiate
Che inattese smuovono il tuo placido navigare.
Orizzonti calmi
Stagliati intorno a te
Lidi pacifici
Ad allietarti gli occhi.
Affidandoti anche solo al dormiente Dio
Troveresti con gaudio sicuri porti da approdare.
Io lascio la tua nave,
i lidi e gli orizzonti,
lascio ciò che ho, non ciò che voglio.
Il maestrale di maltempo
Sarà brezza della più serena primavera.
Mi disseterò e mi diletterò
Con la pioggia che come bestia sadica si scaglierà contro il mio corpo.
E nuoterò, nuoterò notte e giorno
Alla strenua ricerca
Di un'altra tempesta, e poi di cento altre ancora.
Vivrò.