Che sofferenza dover rimanere chiusi
in una bolla che non da' respiro,
che ti offre solo di poter guardare fuori
ma non di essere visto,
non c'e' aria e non c'e' dolore,
rimane a farmi compagnia una temibile
ricerca che non da' risultati, che non appaga,
che non mi rende libero, sono forse io
il prigioniero di me stesso? Sono forse io
l'aguzzino dei miei pensieri? Sono forse io
quello che vedo fuori da questa bolla?
Eppure davanti a me c'e' una fitta nebbia,
non riesco a vedere, non riesco a vedermi,
percepisco solo lievi rumori, singhiozzi e
inumane risate, sento l'odore della pelle
di chi non c'e' piu', sento l'odore dei prati
che non calpestero' piu', sento i pianti di quel
bambino che non sono piu', assaporo pietanze
di posti diversi, di posti che ho conosciuto
e poi abbandonato, sfioro la mano di chi fino
ad ora mi ha accompagnato e poi d'improvviso
il silenzio, un silenzio che mi rende vivo, che
completa i miei sensi, ora mi vedo, ora anche la
mia vista e' stata appagata ma stupido come
qualsiasi uomo vorrei tornare indietro,
vorrei la mia bolla per sentirmi difeso,
per sentirmi vivo in un passato che non
ho assaporato, solo per essere rimasto distratto,
solo per non aver concesso nulla.