Mischia le carte
la vita è arte,
io sono Joker e so cantare,
ma oggi sono solo triste, tanto,
e la mia canzone saprà solo di pianto...
Difficili le parole da trovare, difficile la rima,
niente, niente sarà più come prima.
Ho visto ciò che non si dovrebbe vedere,
ho visto la morte venduta per mestiere,
ho visto in TV una conduttrice accecata
dal miraggio di uno scoop in prima serata.
Non aveva una ruga, non un'esitazione
e parlava e parlava in preda all'eccitazione...
Mentre sembrava che qualcuno l'avesse caricata a molla
io mi sentivo il ghiaccio nel cuore e gambe di pastafrolla.
L'occhio della telecamera inquadrava impietosa
il silenzio di marmo di una mamma dignitosa,
una mamma da sorreggere, da cautelare,
non da immolare sul mediatico altare.
E ancora primo piano su quel volto sfiorito
e domande a rimbalzo, come se fosse un rito...
Cambia l'angolazione, cambia l'inquadratura:
s'affianca il viso della madre a quello della sua creatura...
Sara di quindici anni, Sara non più filmata, Sara solo in fotografia,
Sara, ti giuro che avrei voluto io, tua mamma, portarla via!
Io che son Joker, buffona per mestiere ed al dileggio avvezza,
ho provato nausea, vergogna e un senso di schifezza
per l'impietosa diretta di una TV "monnezza".