Notte.
Notte
banale.
Notte
normale,
lenta.
Notte.
Notte
tarlata.
E
i tarli siamo noi
mentre avanziamo
lentamente
nelle strade buie,
nelle strade libere
dalla prigione
di luce
elettrica.
Avanziamo
con una meta
vera
o con una
inventata.
Oppure andiamo
così per andare,
per non star fermi,
soli,
al buio di una casa spoglia,
a fissare la luna o i tetti
o semplicemente
una parete
bianca.
Io vado così,
senza leggi,
e queste parole
le penso
mentre guido
nell'ombra.
Me le sono ricordate,
ed ecco questa poesia.
Avanti un'altra.