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Trappola per tope

Scrive, telefona
insistente,
mi scalfisce,
e  io so  bene
che mente.
 
Continua, mi parla,
per avermi è eloquente.
La mia diffidenza traballa.
 
 Impavido,
seppur raggelato
prosegue
animato
da furore seduttivo
biologico,
riproduttivo.
 
Come un elefante marino.
 
Infine,
raschia via la mia coerenza
la mia decenza,
 si allenta
il mio pugno granitico
 
e perdo la retta via:
cedo all'urgenza:
 io, con la scusa dell'amore:
solo poche ore..
e la mia testa muore.

Comincia una nuova
vita:
siamo tutti figli
di un verme, attaccato
alla lenza
con un "ti amo" che punge.
 

 

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3 commenti:

  • giuliano paolini il 08/12/2010 18:04
    pungente e femminile, quale miscela di meravigliosa consapevolezza, il capire che nonostante tutto si deve poi donare, un momento un frammento di corpo un respiro per sperare che comunque anche se di sacrificio si tratta, il sangue che scorre possa alimentare anche solo per un istante il magico cammino dell'esistenza. bella gradita
  • ELISA DURANTE il 28/10/2010 09:12
    Agatha direbbe che sono cambiati i mezzi ma non gli scopi...
    Amaramente ironica.
  • Fabricio Luiz Guerrini il 27/10/2010 23:23
    Una vera e propria confessione di debolezza carnale, scritta davvero bene.

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