Le piaceva camminare
lungo il sentiero alberato,
ascoltare nel dorato silenzio
lo scricchiolio delle foglie morte
sotto il passo suo leggero e suadente,
il profumo del muschio denso e forte
la inebriava di poesia.
infinito il sentire di un' anima ancor pura.
Arrivava fino alla cima del monte
per toccarne la vetta,
da lassù il cielo era più azzurro,
non conosceva ancora il male. il dolore
apriva d'inanzi a se'
strappi infiniti,
spiragli di luce,
linee rette...
come la sua vita.
Amava l'autunno,
i suoi colori,
caldi come il castano degli occhi suoi,
occhi a mandorla, piccole fessure
con cui guardare il suo mondo
ingigantito dalla fantasia.
Donava sorrisi a chi le passava accanto
per non farsi dimenticare mai,
per lasciare in quel vuoto una traccia di se'.
Mi piace ricordarla così,
i suoi occhi, le sue labbra,
il volto dipinto di blu
baciato da un raggio di sole.
La guardo ora nello specchio,
un'immagine e niente più,
un ideale lontano
che non rispecchia più il mio io,
una donna che ama disperatamente
alla ricerca della sua identità.
Un volto,
un anima,
un silenzio dorato
ciò che sente il cuore...
dove gli occhi non vedono.