Mi trovo a camminare tranquilla;
il sentiero è dapprima libero,
è tutto così facile,
è chiaro il percorso da seguire.
Soffia il vento,
cadono le fragili foglie,
coprono la strada e
celano le mie stesse orme.
La strada è ormai
totalmente ricoperta
da un manto giallastro,
meraviglioso spettacolo naturale.
Ho paura adesso,
non vedo più niente,
non vedo più gli ostacoli,
non vedo più nemmeno i miei piedi.
Più volte inciampo e
più volte mi rialzo,
ma dentro me percepisco che
diventa sempre più difficile rialzarsi.
Provo a rimuovere le foglie,
con le mani annaspo,
ma è tutto inutile,
il percorso si ricopre.
Poi odo una voce che mi dice:
"Non ce la farai", allora io mi riscuoto,
sfido quella voce, sfido me stessa;
inizio a correre, pronta al rischio.
Adesso mi sento viva,
sto correndo decisa
su un sentiero insicuro,
voglio raggiungere la mia mèta.
E se non ce la farò? Non importa.
Ho corso e mi sono sentita viva;
di me si potrà dire: "Aveva un sogno
e ha fatto tutto il possibile per realizzarlo".