Stando seduto e ascoltando il silenzio,
mi viene in mente il ricordo,
del suo bel aspetto.
Poi d'improvviso,
chinando la testa sul cuscino,
ripenso al suo profumo
che manca quasi da un anno.
I pensieri si mischiano
nel vorticoso fumo,
di una sigaretta spenta come il mio viso,
e girandomi intorno noto una sua foto,
sbiadita e in bianco e nero.
Nel momento in cui la prendo,
mi sembra di avvertire il suo modo di fare dolce e solitario.
Mi alzo atterrito,
e vedo da lontano
un piccolo passero caduto dal nido,
tremante e solo in balia del vento.
Come mi assomiglia nel momento di oblio,
dolce, tremante, e solo,
aspetta con tutta la sua tenerezza un aiuto.
Allora lo prendo tra le mani.
Potresti volare gli chiedo,
ed il passero fissando
il mio umore, risponde muto,
sincero e certo che è più facile risalire al nido,
se non ascoltiamo in noi quel maledetto
e bellissimo di Albinoni Adagio.