Tanti conservano un sasso,
trovato un giorno,
o comprato in un posto,
oggi dimenticato chissà dove.
Nemmeno loro, frettolosi,
sanno più perchè.
Ma tutti portiamo con noi
l'ombra di un volto
che ci interroga, incredulo,
la sagoma
di un silenzio senza tempo,
il freddo sulle spalle
di quella pioggia di sera.
E la ferita,
vaga e distante,
di uno sguardo
che una volta ci ha sorriso
la sua musica più segreta.
Pochi fortunati
coltivano, lentamente,
il prato immenso
della memoria.