Sfoglio i miei giorni
senza appartenere
a nessuna pagina.
Osservo i miei sogni
danzare
su una melodia stonata
in un pentagramma fatiscente.
Utopici pensieri
paradigmi distorti
in musicali tempi
e in silenzi bui
musicano
i brandelli della mia anima.
Cullo interrogativi
rimasti appesi
a consunte parole
che profumano di gelido assenzio.
Mentre l'evanescente dubbio
solfeggia il tempo
i miei occhi
già scrutano
spazi liberi
su cui poter volare.