Ho visto quel viso scavato
dai mali che ti perseguitano,
sopportare le ultime ferite
con la solita lucentezza,
con l'inconfondibile
profumo di rosa.
Sboccia un sorriso generoso
tra le spine dei dolori
che pungono e stringono,
soffocano ma non uccidono
e tutto lentamente trasformano,
nascondono ai nostri occhi
il grande dono coltivato
dal paziente destino
che in silenzio lavora
le terre della verità.
Tra lacrime ed inchiostro
continuo la solita vita,
con il pazzesco non fermarsi mai,
con l'indifferenza della realtà,
con la solita penna nera
che si ritaglia un angolo di luce
nel buio della solitudine.