Mi sono sperso
per questi vicoli romani,
tanti
e tutti belli,
e tutti
hanno
tante storie
da raccontare,
antiche
e nuove,
e d'improvviso
con Pasquino
mi trovo,
l'analfabeta
alfabeto,
uno dei pochi
che di giorno
l'ignorante
faceva,
e di notte
scriveva,
e con i suoi anonimi volantini
incavolare faceva
i potenti di allora.
Ma di storie
ce ne sono tante ancora,
che hanno fatto
un po' la vergogna,
un po' l'orgoglio,
di questa città imperitura.