Questo corpo mi pesa come pietra.
Un involucro invadente e persistente
dello spirito che non si invola.
Che mi squarcia come l'urlo di un condannato.
E intorbidiscono le albe in meriggi plumbei
e i nembi blu in sere di un grigio solido,
ma quante ancora ne ho
per riuscire a prenderti la mano,
per rubarti sulle mie spalle e correre via
lontano dai volti e dagli occhi di questa città.
Lontano.
Amare da soli è un porto di navi
che salpano senza timone,
il cieco che accende il lume nella notte
e sogna i suoi occhi bruciare,
la stella che esplode da anni luce
e guardi morire in un muto biancore.