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Il poeta, il muro e il graffito ( protagonisti di una situazione sotto certi aspetti chiara )

Questa è la storia di un cavaliere errante,
che andava in giro con un sacco pieno di domande,
e del suo vagare solitario, singolar tra comune gente,
che lo portò lontano dalle sue natali lande;

Questa è una storia che già il vento disperde,
che parla di come egli rischiò di divenir zoppicante,
e come ogni allegoria una sua verità nasconde,
anche se questa filastrocca apparrà insignificante;

era un giorno come tanti altri, non accadeva niente,
quando il vuoto e la distanza recaron a lui un canto,
una ballata reggae ch'egli seguì con far danzante,
facendogli scordare di aprir gl'occhi di tanto in tanto;

e passo lento, passo lieto, passo che però non fu mai stanco,
andò a sbattere contro un muro che gli si parò davanti,
scoprendo, che da oltre quei mattoni, nasceva il soave canto:
una fortezza che sfiorava il cielo con misure sorprendenti;

si trovò così a esplorar curioso, ma senza affanno quel recinto,
in lungo e in largo, quando stanco, decise di riposare,
e non trovandovi aperture, ma sempre ispirato da quel canto,
prese una bomboletta di spray nero cominciando a scrivere;

ma proprio quando la sua opera ormai alla fine stava volgendo,
da un pertugio si affacciarono due occhi, senza far trasparir altro,
poi una voce senza indugio gridò: "chi sei? Cosa stai facendo?"
ma la risposta fu domanda "dimmi dama, era tuo quel canto?"

e la voce alterandosi ribadì "cosa vuoi? Cosa stai facendo?"
"fatti guardare e permettimi di dare a questo graffito un volto!"
"maleducato impertinente, hai idea di quello che stai facendo?"
"ma non ho colpe principessa, la mia mano è mossa dal vento,

sono un poeta, ti prego, la bellezza è il mio nutrimento,
in queste terre brulle, grigie prive di fiori sto morendo"
"se proprio insisti, aspettami ho giusto bisogno di allenamento"
e dopo quelle parole senza senso, si avvicinò a lui uscendo.

Il cavaliere la guardò estasiato da sindrome di Stendal colto,
Mentre lei la scritta che imbrattava la sua dimora leggendo,
cominciò a menare pugni e calci per punire quell'affronto,

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4 commenti:

  • Luigi Locatelli il 22/07/2011 16:03
    sono caiazzi miei quello che scrivo hai capito zotico maleducato?
  • dario caiazzo il 21/07/2011 19:50
    ciao luigi... non ho parole x descrivere cio' che ho appena letto... 6 disastroso... cmq bella FILASTROCCA... per libri d'infanzia sarebbe stupenda
  • Luigi Locatelli il 11/03/2011 14:43
    troppa bontà: grazie!
  • silvia lande il 09/03/2011 00:49
    Ciao Luigi.. non ho parole per descrivere ciò che ho appena letto! Sei un grande!

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