Gioco con le tortuose propaggini della fantasia,
ricamo tele di ragno con la seta del mio impellente desiderio.
Mani ardite esplorano il tuo corpo di donna,
ne violano l'intimità alla ricerca di un Dio che vive di impercettibili sospiri,
di piccoli morsi provocanti,
di indesiderati orgasmi di solitudine.
È nel silenzio dei miei sonni che i desideri si evidenziano nitidi,
precisi.
Non ci sono dubbi o incertezze!
Non c'è un mondo bastardo ad imbrigliare l'anima.
Solo io.
Solo tu.
Solo i nostri desideri e le nostre paure.
Solo la cruda realtà dei sogni.
Prendimi!...
Spogliami della mia ipocrisia..
Tocca con mano il mio desiderio che si fa dolore. paura.
Affonda le tue unghie nella mia carne,
fino a toccarmi l'anima,
fino al punto in cui il dolore si fa piacere infinito,
attimo di congiunzione tra il sogno e la realtà.
Occhi spalancati nel buio della notte.
Ridammi il mio sogno che si muta in realtà,
nell'intimo calore di un sonno che profuma di libertà.