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Prigionia

Metti da parte il pensiero,
ammira, quello che c'è nell'aria,
è profonda la notte, tra queste quattro mura.

Non dimenticare le urla soppresse,
fetore, estasi incompiuta, quello che omette la realtà oggettiva di chi, per assioma ragiona, divagando:

"Non meritava ciò che ha perduto, non se l'è mai perdonato,
invano cercava di recuperare tutto questo, ma solo il tempo l'avrebbe scagionato impossessandosi di ogni desiderio incompiuto, nel suolo fraterno, divenuto fratricida".

"Dimentica di vivere", eccheggia puntiglioso,
nel stare scomodi, c'è vità vissuta, in solitudine, quando l'imbarazzo fa dimora.

 

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4 commenti:

  • Peter alias probity il 16/04/2012 23:41
    mmm, a parte il fatto che ho scritto il commento in velocità, spero sia comprensibile anche se la poesia non deve per forza esserlo, ciao a tutti
  • Peter alias probity il 16/04/2012 23:38
    grazie augusta e grazie nicola, rileggendola a distanza di mesi me ne capacito, se letta veloce risulta comprensibile ma intricata nel significato, in effetti analizzando le frasi alla ricerca del significato risulta ancora più inestricabile, in verità trattasi proprio di una simulazione di un punto di vista esterno del soggetto in "prigionia", facendosi forza nelle frasi dei primi due versi per calarsi poi nella mentalità di chi lo vuole prigioniero, ovvero colui che "per assioma" ragiona.
  • augusta il 15/04/2012 11:05
    sono d'accordo con nicola...
  • Anonimo il 10/06/2011 04:11
    Complessa e semplice allo stesso tempo. La sintassi è molto buona. Bravo

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