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Una donna. Ricordando la Shoah

Una donna,
resa calva d'ingiuria
che trasporta
lungo il ciglio
-del dopo-
il suo corpo ormai offeso
poi deriso.
Una stella sul petto
come spilla e vergogna
un pesante fardello
sul respiro affannoso.
Le sue ciocche recise
dall' inverno che scende
sono fiori di aprile
quando un raggio di sole,
sulla neve si immerge.

 

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8 commenti:

  • Michele Prenna il 29/05/2014 15:50
    Una descrizione che trasfigura in poesia la tragedia che mai potrà avere perdono dall'umanità che non credeva possibile tanta barbara atrocità.
  • Pietro Saltarelli il 12/09/2011 08:58
    Meraviglia...
  • ottavio fortin il 08/03/2011 00:13
    ma chi sei la Dori Ghezzi!!
    Comunque lo scritto è bello
  • Manuela Magi il 28/01/2011 19:31
    Grazie amici.
  • Alessio Cosso il 28/01/2011 12:35
    ... per non dimenticare... bella, lieve nell'espressione del dolore di una così grande ingiustizia.
  • Simone Scienza il 28/01/2011 10:11
    Profondità, sapienza e grazia infinita
    con l'intento di lavare via il dolore
  • nik montana il 27/01/2011 21:03
    molto bella... brava
  • Giacomo Scimonelli il 27/01/2011 19:20
    ... bellissima...

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