Mi accogli
nel tuo spigliato corpo,
mentre in me domina la
sete che
i tuoi spasmi accoglie
nelle tue mani erranti;
lì dove il pensiero s'innesca
donando lenta vertigine ai
sensi,
ascoltandone il linguaggio
che pullula nel cuore...
Sulla mia erba
distendi le tue foglie
con le quali mi copri
sorvolandomi,
affinchè possa ritardare
i battiti del cuore;
mentre mischi il tuo
ventre al mio inquieto
manto,
rigenerandomi
finchè nebbia non scenda
a valle...