Fui musicista e cantore di suoni.
Da piccolo amavo giocare con le parole,
parlare con le lingue degli altri.
Nessuno mi capiva,
tutti mi presero per pazzo.
Non capivano la magia che si celava
dietro il velo delle parole.
Come adulti di fronte ad un mago:
non capivano e non credevano.
Da grande bagnai la mia anima
nell'acqua della musica.
Brillava al sole come un arcobaleno,
ogni nota un colore diverso.
Presi a giocare con quei colori,
li univo, li separavo, li accostavo vicini:
da quei mille arcobaleni
uscivano mille anime
e con esse si confondeva la mia.
Inventai nuovi strumenti, nuovi accordi, nuovi suoni.
Mi presero per mago, per alchimista, per stregone, per satanista.
E così rigettarono la mia musica
tra le fiamme dell'inferno.
Morii sconsolato in solitudine,
ma loro morirono di disperazione e di incredulità
quando la mia anima sopravvisse alla mororte,
si confuse alle mille anime,
che avevo creato,
e divenne immortale.
Come bambini di fronte a un mago:
non capiscono, perciò credono.
Questa è la musica.