Sublime maestosa immagine
m'appare al suono di un corno
l'annunciare della caccia aperta
ai sogni, alla fantasia.
Chi arriva primo avrà un sogno solo per se stesso,
un bosco incantato,
un ruscello,
un prato.
Saranno i miei passi a porsi sul'umido muschio,
sulle rocce,
sulle orme
nei graffiti del passato.
Saranno lunghe le notti
a contemplare una pallida luna,
ad ascoltare il verso innocente
di civette che piangono
il delirio della natura.
Mi nutrirò di bacche,
di rosse dolciastre more
riposandomi all'ombra dei verdi canneti,
assaporerò ciò che mi appartiene,
ciò che non è mio
con in mano quadrifogli di desideri.
Mi lascerò andare
nel chiaroscuro delle tenebre in fiore
rispecchierò il mio volto
in quello specchio cristallino
che la mente m'impone.
Sarà tacito il mio sentire
non avrò parole ma solo vivi sorrisi
quando la bruma
mi accarezzerà il viso
e il risveglio lascerà
solo un sogno tra le dita.