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Stagioni perdute

Perduto amor della mia vita,
ancora rammenti i nostri giorni
di calda passione calici colmi,
ubriachi di gioia infinita?

Dimmi, rammenti ancora quei giorni
mai vuoti ma sempre colmi
d'acceso sole in quattro stagioni,
corona a balli, dolci canzoni.

Pur sempre rimpiangi la tenerezza
di nuovi fior che nel vento d'aprile,
timidi coglievano la carezza
d'innata spinta al loro fiorire?

Culli ancor fra le azzurre onde
labbra e pelle di mare e sole
ad incrociare sulle bianche sponde
smaniosi sguardi di amor che sale?

Dimmi, ricordi le magiche sere,
profumi intensi, grilleschi fragori
le nostre speranze rendere vere
dal nostro amore d'accesi colori?

Nuda, ancora la notte t'avvolge,
tra scintille ed odorosi legni
mentre la mia fiamma travolge
il palpito di amorosi segni?

Il tuo cuore il mio rimpiange
e tu come me, felice, canti,
quei sogni d'innamorati amanti
che triste e sola l'anima piange?

Come fragile fiore poi muore
il tempo che è di ogni stagione
ma, l'immutato bisogno d'amore,
di abbandono non sente ragione.

 

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2 commenti:

  • Ada Piras il 13/03/2011 13:00
    Qualcosa di antico che a me piace.
  • silvia leuzzi il 10/03/2011 19:07
    Di impianto molto classico, gioca con le parole creando un ritmo dolce, che evoca tempi andati, in cui il poeta si lascia andare ad un verso intrecciato, come intrecciato e contorto è il pensiero umano

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