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La giostra chiusa

E adesso che fai?
Adesso che sono io
a dirigere il gioco.
Hai perso.
Lo leggo nel tuo sguardo
che trabocca di bile.
Cosa fai adesso?
È inutile che aggrotti le ciglia
per costringermi all'angolo.
Non funziona.
Non funziona più.
Ti toglierai la cintura?
Di' un po', te la toglierai di nuovo
per darmela nella schiena?
O tenterai ancora una volta
di riempirmi di lividi
scaricandoti la coscienza
comprandomi un giocattolo nuovo
quando tornerai sobrio?
Hai ragione sai!? Ero colpevole.
Colpevole di cavalcare
il mio cavallo a dondolo.
E giustamente mi punisti
spaccandomi il naso
perché cigolava.
Colpevole di aver rotto un vaso
con una pallonata.
E giustamente mi punisti
rompendomi le costole
con un pugno.
Punizioni esemplari
come quando
mi tagliasti i capelli a zero
per mostrarmi agli altri
come vergogna scarlatta.
La vergogna eri tu
ma solo io lo capivo.
E chi capiva taceva
rendendosi complice
del tuo essere aberrante.
Adesso tocca a te tacere
mentre esco dal tunnel della paura
e ti volto le spalle per sempre.

 

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7 commenti:

  • loretta margherita citarei il 16/03/2011 18:31
    splendida
  • Alessandro Moschini il 16/03/2011 18:01
    Karen quando vuoi parlarne sai dove trovarmi. Un bacio.
  • Alessandro Moschini il 16/03/2011 17:59
    Grazie infinite a tutti. Voglio precisare però che non è autobiografica. Il mio povero babbo non c'entra nulla poverino. È brontolone e polemico come tutti i genitori ma ci vogliamo molto bene. Purtroppo però sono tantissimi gli episodi di violenza domestica che accadono ogni giorno. Non affiorano quasi mai e raramente l'argomento viene affrontato. Io non ho figli ma amo i bambini e queste situazioni sono penose. Per questo ho sentito il bisogno di esprimerle. Vi abbraccio.
  • Anonimo il 16/03/2011 17:58
    Afferrare la paura per le corna e farne la propria forza, l'unica arma
    per amare noi stessi
    Bello il messaggio che lanci Ale, in versi-denuncia urlanti di amor proprio.
  • Anonimo il 16/03/2011 17:01
    Che sia un'opera chiarificatrice a una certa persona sarà pure, ma c'è da dire che il bravo Alessandro è riuscito a compenetrare tanto da far scaturire una poesia struggente e appassionata.
  • anna rita pincopallo il 16/03/2011 14:07
    poesia che denuncia una triste realtà, Bravo Alessandro che sei riuscito ad uscirne fuori
    e a voltare le spalle per sempre ad una persona che non ha saputo meritarti come figlio
  • karen tognini il 16/03/2011 13:43
    Caro Alessandro.. mi sono venuti i brividi.. un giorno ti raccontero' perchè...
    mi ha commossa...
    bravissimo...
    ciaoooo
    k