Venite amici, non pensavo di vedervi oggi
Davanti a me.
I vostri volti sono come li ricordavo,
giovani e malinconici e pieni ancora di speranza.
Vedete come siamo adesso?
Ma mi da gioia vedervi
Sebbene stenti a credere al vostro arrivo.
Che cosa vi hanno detto?
Qui c'è un silenzio che spaurisce a volte
E una voce risuona più di mille tempeste.
Così venite a trovarmi
Pronti a compiangere il mio destino
E il mio cuore malato.
Ma, non voglio lacrime.
Non dopo tanto silenzio.
La stanza è in disordine
E non ho preparato caffè bollente da offrirvi.
Ma ci sono sedie a sufficienza. Sedetevi.
Non aspettavo il vostro arrivo amici,
mi perdonerete ancora una volta.
In compenso ho dell'acqua pulita
Nella bottiglia di vetro ai piedi del letto.
La bevo ogni notte.
Da quando non ho più sogni sereni.
Perché il vostro volto sembra rabbuiarsi?
Vedervi mi riempie di gioia.
Siete stati sempre api d'oro nell'alveare
Ed io pur sempre una vespa pronta a ferire.
Eppure il vostro miele
Ha guarito più di una ferita.
Sedetevi. So che la stanza è buia e disordinata
Ma voi
Avete sempre saputo perdonare.
Perché non parlate?
La luce delle stelle vi dipinge i contorni
E a guardarvi così sembrate fantasmi
Radunati a un capezzale.
Dov'era il mio cuore quando il vostro
Batteva per me?
Perché non parlate amici?
Il vostro silenzio sa di morte.
Perché non parlate di quello di cui parlavamo un tempo?
Anche quello è andato perduto?
Perché non parlate amici?
Perché non parlate?