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Veglia

Venite amici, non pensavo di vedervi oggi
Davanti a me.
I vostri volti sono come li ricordavo,
giovani e malinconici e pieni ancora di speranza.
Vedete come siamo adesso?
Ma mi da gioia vedervi
Sebbene stenti a credere al vostro arrivo.
Che cosa vi hanno detto?
Qui c'è un silenzio che spaurisce a volte
E una voce risuona più di mille tempeste.
Così venite a trovarmi
Pronti a compiangere il mio destino
E il mio cuore malato.
Ma, non voglio lacrime.
Non dopo tanto silenzio.
La stanza è in disordine
E non ho preparato caffè bollente da offrirvi.
Ma ci sono sedie a sufficienza. Sedetevi.
Non aspettavo il vostro arrivo amici,
mi perdonerete ancora una volta.
In compenso ho dell'acqua pulita
Nella bottiglia di vetro ai piedi del letto.
La bevo ogni notte.
Da quando non ho più sogni sereni.
Perché il vostro volto sembra rabbuiarsi?
Vedervi mi riempie di gioia.
Siete stati sempre api d'oro nell'alveare
Ed io pur sempre una vespa pronta a ferire.
Eppure il vostro miele
Ha guarito più di una ferita.
Sedetevi. So che la stanza è buia e disordinata
Ma voi
Avete sempre saputo perdonare.
Perché non parlate?
La luce delle stelle vi dipinge i contorni
E a guardarvi così sembrate fantasmi
Radunati a un capezzale.
Dov'era il mio cuore quando il vostro
Batteva per me?
Perché non parlate amici?
Il vostro silenzio sa di morte.
Perché non parlate di quello di cui parlavamo un tempo?
Anche quello è andato perduto?
Perché non parlate amici?
Perché non parlate?

 

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5 commenti     0 recensioni    

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5 commenti:

  • Jurjevic Marina il 11/04/2012 09:41
    Ma, non voglio lacrime.
    Non dopo tanto silenzio.

    Mi sono fermata.. perché mi sono ritrovata in questi versi. Credo che la tua poesia rispecchi la crudeltà dei rapporti umani... amici.. sebbene chiamati così .. spesso non meritevoli di tale titolo. Mi piace. È ormai da tempo che non esprimo commenti su questo sito pieno di ipocriti... che scrivono commenti solo per riceverli. Però .. sappi che ce ne sono ancora quelli che sono qui per dividere ma anche per apprezzare. Bacio
  • cristiano daniele il 31/03/2011 09:17
    grazie rosanna. Io credo che hai centrato alla perfezione lo stato d'animo che c'era nel momento in cui l'ho scritta. Grazie!
  • rosanna erre il 30/03/2011 23:06
    presenze silenziose eppure assordanti, inquietanti, proiezioni dei nostri rimorsi e rimpianti?
    mi piace come è scritta, un monologo tra il lucido e il delirante, una febbre...
    i versi interrogativi che restano senza risposta contribuiscono a rendere il tutto piuttosto angosciante
  • vincent corbo il 30/03/2011 20:09
    Mi piace molto, una sottile scia di tristezza attraversa questa composizione.
  • laura cuppone il 30/03/2011 13:32
    l'attimo é breve
    e poi.. solo lo stato di veglia
    che vuole afferarre sogni
    perduti.. o i fantasmi di ciò che eravamo...

    forse qualcosa resta sempre
    .. o sempre va via...

    bella!
    Laura

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