Giorno dopo giorno
mi accorgo
che è del tutto inutile
cercare una ragione
per questo nostro antico amore,
che oggi mi pare una locomotiva di carta
con un cuore d'acciaio.
Scivola ancora leggera
lungo i binari del tempo,
fischia gioiosa nei rettilinei
e si piega leggiadra da un lato
ad ogni curva.
Sussulta affannosamente
ad ogni scambio azzardato,
borbotta in salita
e va cauta in galleria.
Irride gli uomini in bici
fermi ai passaggi a livello chiusi,
sferraglia prudente ad ogni nuova stazione:
in alcune si ferma impaziente,
in altre corre via baldanzosa.
Stride sfrontata coi suoi artigli
segnati di ruggine,
si gonfia il petto orgogliosa
e instancabile
come se fosse partita ieri
e non più di venti anni fa.
Più di venti anni fa
da un binario in riva al mare
sotto un ombrello di nuvole,
scardinato da un unico raggio di sole:
il nostro futuro