Oscilliamo come pendolo
tra immortalità,
vita,
composizione,
disfacimento,
materia,
morte.
Un'incessante guerra quotidiana
per acquietare
l'abisso oscuro del nostro animo,
illuminandolo
con la luce fioca della nostra lotta.
Il dio in cui io credo
rischia,
freme,
urla.
Viene sconfitto
e di nuovo rierge
dal fango che lo ha sommerso,
è inquieto,
insoddisfatto.
La salita più ardua,
il cammino pieno d'ostacoli.
Solo quello in grado di seguire ritmi superiori,
sarà libero.
Il mio Dio
è solo il percorso
verso l'uomo.