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Un sogno una stella

Mi piace pensare che i bimbi
arrivino dal cielo
un cielo notturno
limpido e senza luna
d'alta montagna
quante stelle ci sono in un cielo così?

Mi piace pensare
che un bimbo sia un sogno
un sogno una stella
e sian così tante
per esser di più
di tutti i sogni che potremo mai fare.

Mi piace pensare
che son tutte belle
grandi e piccine, fisse e pulsanti
rosse, gialle, bianche e turchine
solitarie o in tremula compagnia
chi ha mai visto una stella brutta?

Infine mi piace pensare
che d'un tratto una è nostra
e non importa perchè:
se volevamo, o sbagliavamo
o eravamo distratti.
d'un tratto una è nostra
e arriva quaggiù per diventar come noi.

Da quel momento in poi
(e non è logica
non è natura
ma solo magia pura)
ci prende l'anima
e noi le apparteniamo.

Da quel momento in poi
uguale a noi ma sempre diversa
avrà bisogno delle nostre cure
del nostro affetto
e ci regalerà
la sua felicità.

Benvenuta stellina,
sei contenta d'essere qua?

 

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2 commenti:

  • mauri huis il 03/05/2011 23:44
    hai ragione Giacomo, ma ti confido che questa è una delle primissime poesie che ho scritto, + di 13 anni fa, in occasione della nascita della mia ultima figlia, quando ancora non avevo nessuna idea di come scriverle. l'ho scritta perciò di getto, alla come viene viene, riscuotendo un successo esagerato nella mia cerchia di amici e parenti e arrivando addirittura a recitarla (indegnamente) ad un congresso di poeti di Chioggia. in seguito ho tentato in infiniti modi di inquadrarne i versi liberi in una sequenza che fosse un pochino omogenea e avesse un po più di senso musicale, ma senza grandi risultati. anzi, ottenendo senpre l'effetto opposto. ma penso capiti a molti e in fin dei conti l'amo più per l'emozione che mi ricorda e ancora mi evoca che per il suo valore artistico. grazie per l'attenzione e l'apprezzamento. ti considero già un amico.
  • - Giama - il 03/05/2011 23:03
    Benissimo Maurizio, leggo con piacere la tua nuova opera; mi piace molto il pensiero espresso in questi versi, mi piace anche il ritmo usato che dona quella pacatezza adatta al pensare...
    Forse, per mio gusto personale, io avrei evitato di troncare alcune parole: ad esempio nei versi "mi piace pensare che un bimbo sia un sogno un sogno una stella e sian così tante per esser di più di tutti i sogni che potremo mai fare", io non avrei troncato "sian" e "esser"; infatti questo sembra accelerare un pochino la lettura in quella parte, anche se i versi in questione "suonano" bene o meglio.
    ma questa considerazione deriva solo dal mio gusto...

    comunque complimenti; penso che meriti maggiori attenzioni da parte degli amici del sito... vedrai, non tarderanno ad arrivare!

    Ciao Giacomo

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