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Il postiere

Il postino non è un bel personaggio
è un essere minuto e sfuggente
un recalcitrante sindacalizzato
un senza-coraggio
che ti lascia un avviso di giacenza
senza suonare al citofono e a volte
non esita a buttar via la posta
se c'è il solleone o la pioggia battente.
Se ha un secondo lavoro
fa l'imbianchino,
quell'essere che gocciola
vernice su piastrelle delicate
e poi gli manca il tempo per pulire,
malefico come un mirino
che serve per colpire a morte.
Peggio di lui soltanto il portantino
napoletano, che non si fa trovare
sul posto di lavoro, in ospedale,
e il ciabattino traditore
del tenente Morelli, un rinnegato chieutino.
Il postino è un Tersite sciancato
per propria colpa, per non aver cambiato
spalla in un'intera vita
nel trasportar la borsa.

Ma io, la notte scorsa
ho sognato di stare
nel mio mondo di bambino.
Lì non c'era il postino ma il "postiere"
un uomo contagiato dal sapere
di cui erano piene le sue buste.
Serio e inflessibile come un portiere
non di rete da calcio ma di androne
e come lui conoscitore
educato di cose e di persone
però a lui superiore
perché cambia ogni giorno le sue soste
mantenendo fermezza nel percorso
perché non blocca accessi alla sua vista
e da nessuno è bloccato.
Il postiere è un Achille impegnato
nel trasporto dei nostri sentimenti,
impresa che val più di una conquista.

 

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0 recensioni:

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10 commenti:

  • Nicola Saracino il 23/06/2011 11:07
    ma il postiere è l'unico a non esistere sul vocabolario, è una creazione... come dice E, la volontà di agire attraverso il bambino, "la trasformazione". Il ritrovarsi chiede una volontà di trasformazione, non viene a caso.
    Di questo il Morelli, credo, non ha mai parlato. Onore a lui. N
  • Solo Commenti il 23/06/2011 10:06
    Due facce possibili della stessa persona: il postiere ed il postino. Forse anche Achille e Tersite, Morelli ed il ciabattino rinnegato. L'unica differenza, unica ed abissale, è che nei primi è sopravvissuto e domina il bambino.
  • Anonimo il 23/06/2011 01:28
    La poesia è anche un modo di vedere gli altri con gli occhi di Uno. Noi sapevamo che il postino non era un bel personaggio, ma Nicola ci crea un profilo magnifico della sua figura e soprattutto della sua trasformazione nel tempo. Certo, la poesia ha uno sfondo storico, ma ciò che ha svegliato il sentimento non è la storia e non è tenente Morelli. Nicola ci ha abituati a dei racconti molto belli, e avrebbe raccontato anche la storia di tenente Morelli, distaccandolo dal se. Ma in questa poesia, lui è dentro, è vivo, partecipa. Morelli non è parte del passato, Morelli è accanto all'autore, invisibile al passato e senza possibilità di agire, scatta fotografie di profilo di quello che accade dentro di lui (nella memoria) e dei fatti che si manifestano davanti a lui.
    Nicola, la seconda parte della poesia è determinata dall'illusione del bambino di cambiare il mondo attraverso il sentimento. Una confronto tra il bene ed il male, senza guerra, attraverso il sogno, arriva la trasformazione della storia... La volontà dell'uomo di agire attraverso il bambino, poiché questo è colui che può cambiare il destino dei uomini come Morelli, e cioè, cambiando il profilo dei rinnegati.
    Che bella la chiusa: "Il postiere è un Achille impegnato/ nel trasporto dei nostri sentimenti,/impresa che val più di una conquista.!"
  • giulio costantini il 22/06/2011 17:43
    interessante la poesia ma ancora piu interessante il racconto storico del tradimento del ciabattino infame... beh, onore a Morelli e alla tua poesia che lo ricorda...
  • rosalia Schimmenti il 21/06/2011 21:02
    che bella l'immagine del postiere
  • Nicola Saracino il 20/06/2011 20:13
    Ma quale nobile ruspante di Serracapriola!!! Non esiste! Invece esiste, ohimé, il rinnegato di Chieuti: è il ciabattino che, nell'agosto 1821, tradì il suo fratello arberesh di Calabria Michele Morelli, tenente di Sua Maestà (si fa per dire) borbonica Ferdinando I (puro sterco umano) e promotore dei primi moti indipendentisti dl 1820. Morelli era giunto a Chieuti dopo molte fughe e disavventure. Si sentiva al sicuro, il nobile e ruspante Morelli. Finché non fu tradito da un Tersite, uno sciancato morale il cui cognome evito di menzionare, appartenendo esso ancora a molte brave persone di Chieuti. Macchia della sua storia, nonostante i molti "postieri" che l'hanno segnata. Grazie Giuseppe e grazie a Vincenzo, Stefano e Fenice.
    N
  • Giuseppe ABBAMONTE il 20/06/2011 17:47
    Insomma Nicola, il postino é un latore di messaggi e comunicazioni che da esse prende solo il peggio, ossia il loro peso che lo porta a divenire sciancato come Tersite (ma ne avrà anche le capacità divinatorie?). E giustamente lo associ ad un chieutino, pure rinnegato!
    Mentre il postiere è una figura nobile che assorbe dalle lettere tutto il loro contenuto, la cultura ed i sentimenti e li fa suoi. E difende i nostri sentimenti da trasportare con la forza e la determinazione di un Achille (ma chissà, forse ha anche lui il suo tallone?). Direi un nobile ruspante di Serracapriola o di San Severo.
    D'ora in poi nel guardare il portalettere non potrò evitare di pormi la domanda: sarà un postino o un postiere? E di questo dilemma te ne darò conto. Con il solito immutato affetto.
    Un abbraccio
    Giuseppe
  • Anonimo il 13/06/2011 19:26
    L'ho apprezzata parecchio Nicola, sopratutto per la particolarità del contenuto... ciaoo
  • Vincenzo Capitanucci il 13/06/2011 14:34
    Ogni tanto bisogna cambiare spalla... per portare gioiosamente la posta della vita.. senza pagare il dazio di verità imposte...

    Bellissima Nicola.. il postiere.. dai cavalli alati.. trasporta velocamente.. i nostri sentimenti..
  • Anonimo il 11/06/2011 19:58
    Graditissima lettura... Un caro saluto

    S

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