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Tagliacozzo 29 gennaio 1967

Ragion di vita?
Quale?
Studiare
e fantasticare
mondi sconosciuti.
Dormo
stanco di una morte interiore.
L’amore?
Quale?
Portare a spasso una donna
baciarla di nascosto
attimi sfuggenti.
Non è amore
manca lo spirito
che nasce dall’amplesso….
Gli ideali?
Quali?
Nessuno ne ha più
e sforzarsi d’averne
è perder tempo.
La morte?
No.
Non si può stroncare
una vita
anche se morta dentro.
Eroismo?
Inutile combattere
contro l’incomprensione
eroismo misconosciuto.
È proprio quello il vero eroismo
ma non ci sono nemici
essi ti lasciano fare
non dicono nulla
nella speranza che
la solitudine ti disarmi.

 

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4 commenti:

  • luigi deluca il 16/08/2007 11:44
    in quell'anno, ragazzino, comiciavo a permearmi di "sogni rivoluzionari", leggevo Camus, Kafka, Asimov e Heinlein... e non ho mai smesso di "sognare", di cercare le "RAGION DI VITA"come, credo, anche tu, non abbia mai smesso, non ti sia mai ARRESO! gigi
  • francesco gallina il 18/06/2007 16:26
    stile vicino al mio, anche se io preferisco i racconti, e nessun cambiamento sociale da allora, (io sono nato un mese e mezzo dopo).
  • Umberto Briacco il 10/05/2007 18:51
    Se è del '67 mi fa considerare che gli anni passano a quarantine ma alla fine i probemi son sempre gli stessi. saluti

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