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I clochard

Sotto i ponti conduce la vita
la sua speranza è ormai svanita..

Timoroso e vacillante
tende una mano ad un passante..

Non ha lavoro, nè pensione
chiede solo compassione..

Siede stanco ad una panchina
stringe forte la sua monetina...

Vive da lurido pezzente
nell'indifferenza della gente...

Occhi chiusi ed disillusi
ringhia tra i denti
rabbia amara a pugni chiusi...

Dorme sotto a un cartone
affondando nella disperazione..

Questa vita lo digesta
mai nessuno che lo aspetta...

L'unico amico è un vecchio cane
che con lui divide un pezzo di pane.

Cosa ha reso mendicante
un gentiluomo benestante?

Degli eventi svantaggiosi
la frustrazione dei superstiziosi. ..

Ricordando un tempo passato
tutto pulito e ben rasato..

Guarda le vetrine con nostalgia
mentre il commesso lo caccia via...
Ignorando la sua storia vera
che lo ha ridotto in miseria...

 

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8 commenti:

  • rosanna gazzaniga il 02/08/2011 23:33
    Un tema difficile e una bella e toccante poesia. Anime talmente abituate ad essere evitate, che a volte se le avvicini o si chiudono col capo tra le mani oppure ti scacciano, prendendosi una inutile rivincita. Complimenti per la poesia e la sesibilità.
  • Giovanni... il 01/08/2011 17:06
    nooooo è bellissima!!! brava giulia.
  • Anonimo il 29/07/2011 22:37
    Molto intensa. Si affaccia il cuore su uno spaccato di vita che spesso sembra essere avvolto dall'invisibile manto dell'indifferenza...
    Si è ciò che si appare, a pochi importa che il cuore o l'anima sia nobile o superba ci si sofferma sugli stacci che l'avvolgono... e si continua per la propria strada...
    Bella davvero!
  • mario durante il 29/07/2011 22:36
    Toccante viaggio nel difficile mondo del proprio abbandono.
  • Anonimo il 29/07/2011 12:43
    si può tendere la mano con dignità... e nessuno si chiede come l'uomo che si ha di fronte sia arrivato a questo... molto bella questa poesia che mette in risalto un tema tanto delicato...
  • loretta margherita citarei il 28/07/2011 13:09
    molto intensa bravissima
  • cristiano comelli il 27/07/2011 19:10
    Ecco il senso profondo della poesia, saper ritrarre la vita, senza infingimenti, se necessario anche in termini crudi ma sempre con il lume ben puntato sulla verità.
    Brava, descrizione molto ben centrata e per nulla retorica.
  • Anonimo il 27/07/2011 17:51
    quanti sono e quanti saranno... figure scansate, evitate, da nascondere... luci accese nelle case, al caldo e cuori spenti e freddi... mentre loro ripensano che sono stati bambini e giocavano sereni... bellasì