Non ho chiuso occhio
Tutta la notte a pensare di annegare
Bolle d'ossigeno non impegnate cercasi
Annego in una pozza di parole
L'inchiostro s'abbatte sulla mia testa
Diffondendo immagini che non comprendo
Tutta la notte a pensare d'annegare in mari di parole
Al mattino muto
Mille mosche in gola
Un aeroporto di piloti neri caotici lanciati nel vento
Non ho chiuso occhio
Tutta la notte a pensare di annegare nella terra
Terra che mi si squaglia tutto intorno
annego nella palude di terra
Annego calmo
Non mi dimeno
Non ho chiuso occhio, tutta la notte a pensare a vivere
Qui annegato nell'utero della terra
Canto il cantico delle creature nate per errore
Malate di malinconia
Allergiche in qualche modo innaturale alla vita
Assetate di risposte
Arse dai perché
Affamate dall'assoluto
Abbandonato ai flutti tempestosi del tempo e dello spazio
Canto i vinti, i derisi, i dimenticati
Dimenandomi nel bozzolo della vita.
Colla rabbia e l'orgoglio
m'apro i cancelli
Della prigione uterina
E dal ventre della terra riemergo
Annegato in me stesso
Consapevole dei limiti non euclidei
Che m'affacciano oltre l'infinito