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Giù per la scala

Stabile
in piedi
sotto di essi
un continuo movimento
e da dietro
un flusso disordinato di parole
di sentimenti ed emozioni
mi spinge verso i gradini
di una scala di colori.

Mi sbilancio
seguo la corrente
come da un labirinto
cerco un'uscita
e mi faccio trasportare
in una stanza rossa
calda come il sangue
con del liquido vitale
che accende la passione
e provoca eccitazione.

Ma la forza continua a fare tensione
e arrivo fino una casa di marmellata
vedo pesche sugli arbusti
profumo e dolcezza
troppo delicata
non è adatto questo locale.

La brezza mi porta ad un albero di limoni
quanta avarizia, che gelosia
frutti che restano a marcire
invece che essere distribuiti
quanta stupidità, che gola
non rispetta la mia scuola.

Scendo giù
verso la purezza
un bosco dimenticato
un luogo disabitato
troppo solitario
inutile restare a guardarlo.

Così continuo
arrivo ad un castello incantato
leggero come il cielo
donne e uomini vergini
un ambiente casto
troppo noioso per un umano.

Arrivo ad un mare

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1 commenti:

  • Diana Moretti il 04/08/2011 21:25
    Una "Divina Commedia" nel nostro inconscio.. una visione a metà tra la follia e il sogno... Scorrevole.. A rileggersi

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