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Giù per la scala
Stabile
in piedi
sotto di essi
un continuo movimento
e da dietro
un flusso disordinato di parole
di sentimenti ed emozioni
mi spinge verso i gradini
di una scala di colori.
Mi sbilancio
seguo la corrente
come da un labirinto
cerco un'uscita
e mi faccio trasportare
in una stanza rossa
calda come il sangue
con del liquido vitale
che accende la passione
e provoca eccitazione.
Ma la forza continua a fare tensione
e arrivo fino una casa di marmellata
vedo pesche sugli arbusti
profumo e dolcezza
troppo delicata
non è adatto questo locale.
La brezza mi porta ad un albero di limoni
quanta avarizia, che gelosia
frutti che restano a marcire
invece che essere distribuiti
quanta stupidità, che gola
non rispetta la mia scuola.
Scendo giù
verso la purezza
un bosco dimenticato
un luogo disabitato
troppo solitario
inutile restare a guardarlo.
Così continuo
arrivo ad un castello incantato
leggero come il cielo
donne e uomini vergini
un ambiente casto
troppo noioso per un umano.
Arrivo ad un mare
profondo, silenzioso
soffia il vento
ma le anime non scuote
regna l'indifferenza
penso di poter vivere senza.
Eccomi all'ultimo gradino
odori, suoni
volti piangenti
un campo con apparenti rose
invece son viole
promettono malinconia in futuro.
Allora faccio un altro passo
e mi ritrovo al piano terra
al termine di questa avventura
un paesaggio buio
comprendente quelli precedenti
senza speranza né impiego
carente di emozioni
qui anche il cuore si congela
purtroppo è il più frequentato
è il nostro pianeta
infestato dalla razza umana.
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- Una "Divina Commedia" nel nostro inconscio.. una visione a metà tra la follia e il sogno... Scorrevole.. A rileggersi
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