Tra il bianco e la torre
la nuova poesia
è una macchia
non conosciuta
che cerca di vivere
e trovare la sua
tenacità
di edera
non banale
Si arrampica verso
il cielo
e le crepe non sono altro
che occhi diventati verdi
per la nostra felicità..
Faremo una festa alla quattordicesima notte
quando tutti uniti potremo vedere
le oche selvatiche che portano
le parole alle nuvole
sempre così altere
come le nostre anime
incatenate