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La Lupa

La via si srotola
Davanti ai tuoi occhi
Chiudili e guardati dal mio
Dolce inganno

Segui te stesso
Non curarti di me
Della belva
Dallo sguardo fiero
Che si aggira nella notte
Tormentata e in balia
Del suo desiderio.

Non concedermi nulla
Poiché chiederei di più
Mai riuscirò a saziarmi
La passione che mi acceca
Lasciala bruciare
Sii crudele
Segui te stesso
Non curarti di me

Esiste un mondo che non mi appartiene
È la realtà in cui viviamo
Io vivo nell'ombra di questo mondo
cova dentro me un seme sterile
non addentrarti
Lasciami sola
Segui te stesso
Non curarti di me

 

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5 commenti:

  • ELISA DURANTE il 09/09/2011 18:20
    Opsss... refusini! ... non posso... bramosia... ! Sorry!
  • ELISA DURANTE il 09/09/2011 18:13
    Poesia molto particolare, che genera una sottile inquietudine... Come "letterata" no posso non pensare alla Lupa di G. Verga, ma anche a quella di Dante che, nella sua magrezza, è simbolo di cupidigia e bramosi,( e d'avarizia e come tale della Chiesa).
  • Anonimo il 05/09/2011 22:06
    Molto femminile. Intensa e credibile. Sicera. Bella.
  • stella luce il 02/09/2011 18:57
    La figura della lupa la sogno spesso... mi ritrovo in queste parole e l'ho messa tra i preferiti mi piace un sacco...
  • Anonimo il 02/09/2011 15:57
    Una lupa solitaria. Vuol dire che ardi di "passione" propria. Ciao.

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