Senza sapere come
m'accorsi che il male
degli innamorati m'aveva
contagiato. Troppi sorrisi
e baci sostenni, emozioni
appese alle labbra accelerarono
il battito e quel suo distratto pensare
arrotolando sull'indice piccole ciocche,
mi portò indietro alla sua infanzia,
al suo mondo perfetto, ai suoi castelli di sabbia.
Nel passo e nel respiro c'era qualcosa di lieve,
d'inafferrabile, come se nella sembianza di una donna
convivesse l'indole della fata. Così irrimediabilmente
m'ammalai e più l'avevo accanto, maggiormente
ne sentivo il bisogno, più ella mi baciava,
più le mie labbra bramavano nutrimento dalla sua bocca.
Il valzer d'agguati e di piccole morse tra poco inizierà
appena il giorno farà capolino...
Buongiorno, Amore!