Non esiston ragioni,
né rose
e profumi
che destar
ti faccian
dal tuo incubo caro.
È un affetto malsano
ad incider la pena,
con la lama infuocata,
nella carne innocente.
Non dai voce al dolore,
non ne trovi motivo.
Ti fai tua la sua colpa,
ed impari ad accogliere
il suo rito d'amore.
Non conosci altri mondi,
delle braccia avvolgenti,
riproponi così
quel modello di vita
che da bimba ti culla.
Ma il tuo corpo e persona
ora urlan rispetto!
Eppur
gli occhi,
in eterno,
spegneranno la fiamma
che lucente
ti libera.