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Marcia gioventù

Riuniti in quel pub cercavamo il significato della nostra esistenza.
Il tavolo di legno era imbandito da boccali di birra mezzi vuoti e da briciole di stuzzichini deprimenti.
Tra qualche istante usciremo da questo letame per rintanarcisi in un altro, ancora.
Dove le luci saranno ancora più soffuse.
Dove l'aria sarà ancora più immonda.
Dove vedremo marcire, ancora di più, la nostra gioventù.

 

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6 commenti:

  • STEFANO ROSSI il 12/10/2011 11:01
    mannaggia Raffa!!!! bhè si comunque questa poesia è simile ad altre che ho scritto ma essenzialmente sono situazioni semplice che la mia generazione vive... siamo incastrati in una giostra (appunto) e pochi di noi riescono a saltare fuori... Francesca ho letto già la tua poesia e la trovo molto bella...
  • Raffaele Arena il 10/10/2011 22:46
    Accidenti quanto e' vera questa realta'! Specialmente per cio' che si respira per le vie del centro di Firenze, un vero tormento! Certo e' che non puoi considerarti cosi' "poeta maledetto", mannaggia!
  • STEFANO ROSSI il 08/10/2011 20:22
    Grazie mille ragazze...
  • Francesca La Torre il 08/10/2011 15:37
    Bella: la mia risposta e' nella mia poesia" l'eta' dell'oro". Piaciuta molto, complimenti.
  • Agata Gatti il 07/10/2011 23:46
    Mi è piaciuta molto. Mi ricorda come trascorro io di solito le serate. Con piacera ma con abitudine. E mi accorgo che il tempo passa, passa e passa... e la paura di non esser più giovane.
  • loretta margherita citarei il 07/10/2011 17:43
    molto bella apprezzata

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