Il mattino ci raggiungeva
Dalla finestra socchiusa.
Sottili lame di luce
Dal giardino.
Nel letto sussurravi un saluto
E già ti volgevi,
Affondavi il volto nel seno
E stringevi appena
la mia schiena
Piccola Venere, mi chiamavi.
Restavamo così
Minuti eterni e nostri.
Il giorno era per noi
Ancora a venire.
Sentivo i tuoi ricci
Sotto le mie mani
Il tuo bel capo
Di adulto fanciullo.
Sei partito da molto tempo
Né avrò tue notizie.
Piccola Venere.