Alzo la saracinesca
con la forza carezzevole
dei sacrifici che mi furono padri e figli
occhi assonnati e occhiaie straripanti
e migliaia di povere cene
per costruire una strada di vita vera
tra il dolce canto dei ferri da stiro
e il borbottio regolare delle lavatrici;
ogni panno una sfida
un segreto inafferrabile custodito
da tessuti ora più lievi ora più pesanti
sull'identità di chi li indossa;
quale incantevole magia
poter leggere attraverso il lino
il cotone o la seta
i dolori, i sogni o i destini degli uomini;
ah, se solo bastasse pulire i panni
per pulire fino in fondo l'anima
se solo il profumo pungente
della canfora o del perborato
aiutasse la gente a dimenticare
l'odore di fallimenti
che la memoria rigurgita costanti.
Ma nulla, lo so, di tutto questo avverrà
solo l'eterna disfida
tra pulizia e sporcizia
che si rincorreranno eterne e irrefrenabili
come il giorno e la notte
come due amanti
che si desiderano ma sono costretti a odiarsi.
Quante sensazioni
resteranno intrappolate
nel vortice rumoroso di mille lavaggi.
Ma pensare non smetterò di osare
che quando i capi che estraggo
torneranno a luccicare
l'uomo riassaporerà
una nuova, incontaminata festa.