Non hai ancora compreso,
quanto il dolore fortifica.
La cura
sono le voci degli altri.
Guardi fissa
l'unico giudice della tua vita:
il tuo deformato riflesso
nello specchio stregato.
Solitudine, la notte non è mai finita.
Ingoi anche la ragione,
tra disgusto, urla soffocate
e dopo muori ancora un poco
in un vomito
inarrestabile, di sogni masticati.
Le dita raccolgono anche
l'ultima briciola del cracker
non mastichi, ingurgiti.
Due occhi verdi ti guardano
ti splendono dentro:
il gatto è affamato
ma non cedi, inghiotti svelta
stella morente,
solo su te concentrata.
Ingurgiti, ingrassi e piangi.