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Giochi di guerra

Giù nella piana caricammo i fucili
e ci addentrammo nel folto di un bosco.

Il paesaggio era innaturale,
troppo intatto per essere vero

Il silenzio moriva al calpestio
delle foglie
sotto di noi.

Il nemico non c' era,
C' erano i nostri fucili
e un tappeto di foglie
che cadevano
dagli alti rami.

Mi sedetti su un tronco
caduto e seccato
e iniziai ad attendere l' inverno
di un dicembre troppo caldo.

Nell' attesa
per errore premetti sul grilletto e
partì una raffica
per terra.

Qualcuno gridò :
"All' attacco!"
e li ebbimo
addosso
a spararci
ad ucciderci.

Ed uno a uno
fummo colpiti.

Nessuno cadde e nessuno morì,
caddero ancora altre foglie.

Nessuna ferita,
non sgorgava, a fiotti, il sangue.

Era soltanto un gioco di morte
in vita.

I nostri fucili lo sapevano
e lo sapevano anche le foglie
che cadevano.

Il bosco non si curava di noi
soffriva e
taceva

 

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4 commenti:

  • Alessia Amato il 06/12/2008 15:28
    Tangibile immagine della guerra... il tema non soffoca i colori dell' autunno, una splendida stagione
  • Henry Chinasky il 27/05/2007 18:28
    Caro Renato, cosa non hai capito?
  • celeste il 27/05/2007 18:01
    non l'ho capita
  • Carmela Di Giovanni il 27/05/2007 09:30
    Giocare alla guerra con fucili
    carichi di colore... una bellissima riflessione...
    Bella poesia istintiva e bravissimo tu

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