Passi che si desiderano
musica di sentimenti
sorseggiano un ruscello di stanco rhum
come bambini che scoprono increduli
lo sciabordare di una fontanella;
la pista si lucida il colore
avanti, danze, componetevi
sotto l'ombrello compiacente
di frastagliati fraseggi
di fisarmonicisti che sbadigliano
e di vecchie pettegole che origliano
per smerciare segreti nuovi;
il sinuoso intarsiarsi delle gambe
confonde gli sguardi delle cameriere
e porge suggestioni vitree
al cavaliere muto della notte;
tu resti lì,
accanto alla tua solita pinta
tempo che riderai
per inventare nuovi modi
per inalarci un nuovo piangere
ma il ballo perservera
e non osa osservarti
estro di farfalla
scolpita in un vento orfano
dal ricordo di un ribelle ubriaco.
E il tango si invera
sull'ombra di scarpe screpolate
copia deforme e irriverente
di una presuntuosa armonia;
domani la sala
accoglierà nuovo rhum
per chiamare a raccolta i ballerini
come un'upupa che squarcia la notte.
Ancora nuovi temi da esplorare
mitico Astor
in questo luccicante porto argentino.