Si trascinano giorni tetri
in questa Milano
carica di nebbie
e di umori discontinui.
Stagioni inclementi
si alternano
ai colori spenti e cupi di
un grigiore scialbo.
Tutto pare screpolarsi
nella cupa follia
di un mondo rinsecchito e stanco.
Ogni vivida primavera
pare spegnersi
negli uggiosi refoli di tramontana
che spingono al largo la vela del cuore.
Pure l'idroscalo sembra risentire
della desertificazione d'anima
fin quasi a ritrarsi spaventato
fra i flutti dell'acqua cupa e stagnante.