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Immortale regalità equina

Il galoppo scorre incontaminato
con l'incedere imperioso
di un'indomabile fiammata;
quante gemme d'orgoglio
regnano tra i miei zoccoli
che il tempo mai seppe rapire;
rotolano i totalizzatori
mentre i bookmakers urlano
come tarantole ansimanti
sulle mani sudate e tremanti
di incanutiti scommettitori.
Starter
adempi la tua missione
ormai sbadigliante
di alzare la bandiera
dell'avvio di un'immutabile contesa
mentre le luci
lanciano un altro fascio
impettito di nuove disfide
verso un cielo
un po' inebetito
da lingue deformi di buio.
Un nuovo record
nasconde le sue braccia adoranti
dietro fantasmi di curve
pronto ad avvincersi
al mio pelo lucidato di baio;
sono signore sempre ben ingioiellate
queste corse che seducono
le mie zampe e i miei fantini
desiderose di scorgersi memoria
nel nitrire indiavolato del mio esistere.
Sono un cavallo, signore,
porto nel cuore la regalità
l'umiltà di una fatica che non muore
e sbeffeggia i nemici dell'eternità.
I box mai mi vedranno prostrato
o rassegnato al risucchio insanguinato
di un viaggio conclusivo
in un anonimo, odoroso macello;
non vi sarà fantino che mi potrà appartenere
nè frammento di ippodromo
che mi addestrerò a dimenticare;
so che il mio manto
non perderà mai la voce
per sorridere a quell'orizzonte
che lo colora di sole sempre nuovo,
e ogni palpito del correre
bacerà gli steccati e il prato
con l'impalpabilità sovrana
di un'autentica magia.

 

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