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Infezione

Fermo. Ascolta l'oblio,
ferma la mano sporca di terra,
Ascolta il vuoto, getta la vanga.

Senti? Riesci a sentire
il tremar dei vermi sotto i piedi?
Riesci a sentir lo scorrere del tuo sangue?

Chiudi gli occhi, riesci a vedere?
Vedi le mosche mangiarti il cervello?
Riesci a vedere gli scarafaggi sotto la pelle?

Ascolta...
Riesci a sentire le urla stridenti?
Le grida pesanti, amare, scure?

Resta immobile, ascolta il mondo;
respira i veleni dell'umanità;
ascolta il pianto di una donna,
senti il lesto suono di un crotalo a sonagli.

Tocca la fredda terra con mano,
percepisci le membra dei defunti
in essa contenuti?

Fermo, ascolta l'oblio,
fermo, ascolta il mondo,
ascolta il tuo mondo. Ascolta.

 

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4 commenti:

  • mariateresa morry il 16/11/2011 23:36
    Voglio essere sincera, anche se non tutto mi è piaciuto sotto il profilo lessicale, tuttavia il testo complessivamente è molto suggestivo perchè fortemente inquietante, quindi dà scossa, cosa che nella poesia io cerco... per cui è OK. Ciao
  • Luke il 15/11/2011 00:08
    vi ringrazio tutti e due, Vito in particolare per l'analisi direi eccellente, hai saputo cogliere ogni petalo del mio scritto, grazie mille.
  • Anonimo il 14/11/2011 22:03
    Dalla tua poesia, Luke, emerge un senso delle cose e degli uomini molto cupo e sconfortante. Le parole chiave mi paiono essere "ascolto", "oblio", "mondo": tre parole che creano una costellazione semantica molto densa e polivalente. Ci dimentichiamo del mondo, chiusi nel nostro egoismo, infettati quasi da esso, ci dimentichiamo di ascoltare dunque le urgenze di chi e cosa ci circonda, forse anche di noi stessi, ascoltiamo la dimenticanza, la vediamo quando siamo noi ciò che viene dimenticato, vittime dell'egoismo altrui. Forte, anche nello stile, scabro e fosco. C'è tanto in questa poesia, bravo!
  • Elisabetta Fabrini il 14/11/2011 14:43
    Bellissima... ci fa capire che non ascoltiamo più niente se non quello che ci fa comodo!

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