Pronunciamo la formula
della polpa nella corteccia
sul metallo sottile
disegniamo frammenti tondeggianti
vezzeggiamo consuetudini
nella pillola e nel lobo
Affondiamo nel burro scuro della notte
come lame di luce pallida
impresse forme
in libero assedio
Spesso
umane ombre
tra gli alberi d'acciaio e resina
guardiamo muoversi
il luccichio del sole
capitani disorientati
al timone del fatidico
ci abbottoniamo
per bene
il cuore