Sussurrando dolcemente parole al vento
Mi ero perso sotto un cielo vestito a sera
Contando i respiri che non hanno senso
Lasciando i pensieri contorcersi nell'aria.
Così, io celebravo la mia assenza
Pronto a bussare alle porte dell'Averno
Che fa tremare chi ha un domani in sogno
E reca quiete a chi brama sollievo eterno.
Mi si aprì dinanzi un mondo senza tempo
Dove l'uomo è nulla e nullo è il suo tormento
Ne fui sì attratto, credendo d'esservi giunto
Quando un gatto col suo perfido lamento
Mi rispedì in questo mondo tremendo.