E mi togli l'aria che respiro
lasciandomi da solo, soffocante
tra le tenebre di questa notte
priva di luna e di stelle
in cui io penso a te
che eri, che sei, che sarai
tutto ciò lontano da me
dal mio sguardo vacuo
dalle mie mani tremanti
come un sogno di cui non ricordi
nulla più che una fugace immagine
che va e viene ad intermittenza
quasi fosse uno spettro
intento a tormentarmi,
portandomi alla follia.
E mentre tu ridi, guardi le stelle
io non sono più in grado di farlo
perchè mi sono perduto
ancora ed ancora, in me stesso
e vedo attorno a me
soltanto specchi
in cui si riflettono immagini
di vuoti paesaggi innevati
dove candidi cristalli
di grandine argentata
cadono lievi dal cielo
sciogliendosi sotto il sole
come se qualcuno stesse piangendo
senza motivo alcuno
dinanzi al paradiso terrestre.
Sto soffocando, non respiro
urlo senza che nessuno possa udirmi
e nessuno è in grado di farlo
nemmeno tu, immagine fugace
che sei solo un passeggero malore
destinato ad esser fugace ricordo
nel mio mondo vanesio ed illusorio
in cui cado verso il fondo
come un bambino incapace di nuotare
che si perde nel vasto mare
rimpiangendo di aver voluto giocare
così lontano dalla spiaggia
in cui si trova ogni cosa,
ogni sua sicurezza
di oggi e domani.
Morirò, perchè questa sensazione mi distrugge
io non respiro, ai miei polmoni manca l'aria
e non riesco a risalire verso la superfice
alla ricerca di quel cielo azzurro
che non vedo più da un po
anche se mentendendo a me stesso
continuo a dire di amare
come se l'avessi sempre innanzi a me
felice di qualcosa che non ho
e che si allontana, sempre di più
dalle mie mani incapaci di stringere
qualsiasi cosa che per me sia importante
perchè ancora una volta
mi sono perduto
e non respiro.
Sto morendo,
morirò.